Con l’entrata della primavera arrivano anche le classiche allergie stagionali molte delle quali provocate proprio dai pollini liberati dalle tantissime piante presenti nell’ambiente.
Un’allergia, quella alle graminacee, provocata dai pollini di circa 9.000 specie vegetali diverse, tra le quali molte piante selvatiche e infestanti che crescono spontaneamente anche nei giardini e ai bordi delle strade.
Le proteine di cui sono rivestiti i pollini venendo a contatto con le vie aeree provocano una reazione anomala del sistema immunitario che si attiva individuando erroneamente i pollini come sostanze pericolose e causa la produzione di anticorpi che stimolano alcune cellule immunitarie a liberare istamina, una sostanza che favorisce l’infiammazione e causa le manifestazioni tipiche delle reazioni allergiche: asma, orticaria, rinite e congiuntivite allergica.
Ecco che quindi il respiro può diventare affannoso, gli occhi prudere e lacrimare ed il naso cominciare a colare con conseguenti e ripetuti starnuti
In questo momento particolare, in cui siamo sottoposti all’assalto del Covid-19 è quindi più che lecito chiedersi se sia possibile confondere un’allergia con il coronavirus.
Diciamo che confondere i sintomi dell’allergia con quelli del Covid-19 è estremamente improbabile. Innanzitutto, i soggetti allergici sanno di esserlo e quindi conoscono perfettamente l’insorgere dei sintomi che sanno riconoscere anche se, ovviamente, è anche possibile che l’allergia colpisca nuovi elementi. I tanti starnuti consecutivi, non proprio colpi di tosse, la mancanza di febbre, che pure potrebbe esserci senza raggiungere però temperature elevate e la congestione delle mucose nasali sono i sintomi caratteristici delle allergie e difficilmente possono essere scambiati con quelli del Covid-19.
Forse l’unico sintomo in comune riguarda l’immediato arrossamento degli occhi che sfocia, qualche volta, in casi di congiuntivite che fa parte proprio delle manifestazioni cliniche del Covid-19. Ed anche in caso di problemi di respirazione, presenti questi nel Covid-19 di cui costituiscono il segnale d’allarme, nelle allergie solitamente, a meno di non essere asmatici, non causano neanche respiro corto.
Ad ogni modo la regola base è quella di fare attenzione alla persistenza dei sintomi soprattutto se si è in un gruppo considerato a rischio per l’infezione del coronavirus.
Gli allergici comunque possono stare tranquilli e mettere in atto tutte le strategie, anche con l’assunzione di farmaci, che già conoscono per far fronte a questa fastidiosa patologia: tra il Covid-19 e le allergie non c’è alcun legame.
Naturalmente la raccomandazione base, che in questo periodo va benissimo anche per gli allergici, è quella di restare a casa.