Sei sicuro di avere una buona composizione corporea?
Oggi è possibile saperlo attraverso un esame di semplice esecuzione eseguibile in ambulatorio in pochi minuti e dai risultati immediati.
L’apparecchio utilizzato è l’impedenzimetro, uno strumento destinato alla rilevazione dei valori di impedenza e di angolo di fase a differenti frequenze nel corpo umano, quando questo venga attraversato da una debole corrente sinusoidale (0,8 mA).
La corrente viene trasmessa al paziente attraverso elettrodi in gel applicati sulla cute della mano e del piede.
Che cosa misura l’impedenzimetro?
Misura i seguenti parametri:
– Acqua corporea totale – acqua intracellulare – acqua extracellulare.
– Massa magra – massa grassa.
– Massa metabolicamente attiva
– Metabolismo basale
Perché è importante conoscere la propria composizione corporea?
È importante uno studio più approfondito del nostro corpo, poiché se ci fermiamo ai parametri di base, e cioè peso e altezza con calcolo del BMI (indice di massa corporea) possiamo solo verificare se il paziente sia o meno normopeso, ma non possiamo certo verificare se abbia un buon livello di idratazione, una buona distribuzione del grasso e un buon metabolismo basale.
Quindi, attraverso l’impedenzometria, possiamo accertare se un paziente che ha un dato BMI, nella norma oppure fuori dai limiti, abbia di conseguenza una composizione corporea normale o alterata. Questo è importante perché, anche se di solito il BMI correla bene con la massa grassa, comunque non sempre questi due parametri sono così perfettamente allineati. E dunque potremmo scoprire che un paziente normopeso ha comunque una composizione corporea non proprio perfetta (potrebbe ad esempio avere un livello di idratazione scarso); oppure che uno in sovrappeso ha una situazione meno sfavorevole di quanto ci aspetteremmo perché esegue attività sportiva regolarmente.
Quindi di che utilità può essere eseguire questo esame?
Ci può dare un’indicazione precisa circa un corretto comportamento alimentare e circa un corretto stile di vita che verranno stabiliti in base ai risultati dell’esame.
A chi è rivolto e quando andrebbe eseguito?
È rivolto alla coralità dei pazienti e può essere eseguito da tutti una tantum, valutando poi se e quando ripeterlo a seconda del risultato dell’esame.
Un paziente normopeso con una buona composizione corporea può eseguirlo ogni uno, due, anni per tenere sotto controllo la propria situazione, così da poter eventualmente modificare le proprie abitudini in caso di alterazione di qualche parametro. Un paziente che abbia invece un esame alterato al primo controllo deve ripeterlo dopo almeno sei – otto mesi, duranti i quali abbia attivato delle modificazioni nel proprio stile di vita.
Ad esempio, un soggetto sovrappeso con eccesso di massa grassa e deficit di massa magra dovrà sottoporsi sia ad un regime ipocalorico, sia ad un programma di allenamento adeguato, atto ad incrementare la massa magra: se le misure poste in ateo sono giuste ed efficaci, l’esame impedenziometrico mostrerà un miglioramento dei parametri alterati.
Può servire a verificare la validità di un regime dietetico ipocalorico?
Certamente sì. Con questo esame potremmo scoprire che alcuni regimi alimentari cui i pazienti si sottopongono a volte spontaneamente ed erroneamente sono estremamente dannosi, perché determinando un calo ponderale troppo rapido modificano la composizione corporea a scapito della massa magra, determinando così anche una diminuzione del metabolismo basale, che viene mantenuto dalla massa muscolare dell’individuo.
Questo spiega perché alla sospensione di un trattamento dietetico fortemente ipocalorico si osserva un più rapido guadagno ponderale con tendenza ad una maggiore rappresentatività della massa grassa.
Può essere utile per gli sportivi?
Certo. Per eseguire uno studio completo e preciso della loro composizione corporea al tempo zero ed indirizzarli ad un più mirato regime dietetico e ad un corretto programma di allenamento atti a salvaguardare la massa magra o ad incrementarla in chi ne avesse bisogno e a diminuire la massa grassa facendo poi un controllo di verifica dopo sei – otto mesi.
Ci sono persone che non possono essere sottoposte all’esame?
Solo i portatori di protesi metalliche o di bypass. Auspichiamo dunque che sia finita l’era della bilancia – regina assoluta e sovrana dei nostri ambulatori e spauracchio dei nostri pazienti – ed inizi una nuova era dove strumenti più sofisticati consentano finalmente una valutazione globale della composizione corporea rendendo il paziente cosciente dei propri problemi ed inducendolo ad uno stile di vita più corretto.
Maria Teresa Santarelli
Medico specialista in Endocrinologia e Malattie Metaboliche
La dott.ssa Maria Teresa Santarelli è medico chirurgo specialista in Endocrinologia e Malattie Metaboliche. Possiede inoltre una Laurea specialistica in Farmacia ed una Laurea in Biotecnologie. E’ medico di Assistenza Primaria.